Soft skills, cosa sono e come inserirle nella tua programmazione didattica

Precisione, resistenza allo stress, problem solving. Sono solo alcune delle famose soft skills tanto ricercate oggi in ambito lavorativo. Si tratta di competenze trasversali che è necessario avere per affrontare con successo il mondo del lavoro e che, proprio per questo motivo, fanno tanto parlare gli insegnanti impegnati a preparare gli studenti al loro primo e vero sguardo sul lavoro.

Le soft skills di efficacia personale sviluppano doti come la creatività e l’equilibrio, fattori fondamentali in ambito lavorativo e necessarie per la risoluzione di problemi anche in caso di mansioni statiche.

Le competenze in ambito relazionale accrescono la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare per il raggiungimento degli obiettivi. Tra queste, l’etica e la tolleranza permettono di gestire lo stress causato da relazioni disfunzionali e di adottare comportamenti adeguati a norme e valori condivisi.
Un altro aspetto determinante è la capacità di prendere decisioni e di negoziare, che migliora grazie allo sviluppo di flessibilità, ascolto empatico e distacco razionale.

Le competenze orientate alla realizzazione di sé, invece, riguardano soprattutto la capacità di valutazione, da cui deriva la selezione, la corretta gestione e la valorizzazione delle informazioni. Secondo AlmaLaurea le soft skills sono 14, nello specifico:

1. Autonomia

Capacità di svolgere i compiti assegnati senza il bisogno di una costante supervisione facendo ricorso alle proprie risorse.

2. Fiducia in sé stessi

È la consapevolezza del proprio valore, delle proprie capacità e delle proprie idee al di là delle opinioni degli altri.

3. Flessibilità/Adattabilità

Sapersi adattare a contesti lavorativi mutevoli, essere aperti alle novità e disponibili a collaborare con persone con punti di vista anche diversi dal proprio.

4. Resistenza allo stress

Capacità di reagire positivamente alla pressione lavorativa mantenendo il controllo, rimanendo focalizzati sulle priorità e di non trasferire su altri le proprie eventuali tensioni.

5. Capacità di pianificare ed organizzare

Capacità di realizzare idee, identificando obiettivi e priorità e, tenendo conto del tempo a disposizione, pianificarne il processo, organizzandone le risorse.

6. Precisione/Attenzione ai dettagli

È l’attitudine ad essere accurati, diligenti ed attenti a ciò che si fa, curandone i particolari ed i dettagli verso il risultato finale.

7. Apprendere in maniera continuativa

È la capacità di riconoscere le proprie lacune ed aree di miglioramento, attivandosi per acquisire e migliorare sempre più le proprie conoscenze e competenze.

8. Conseguire obiettivi

È l’impegno, la capacità, la determinazione che si mette nel conseguire gli obiettivi assegnati e, se possibile, superarli.

9. Gestire le informazioni

Abilità nell’acquisire, organizzare e riformulare efficacemente dati e conoscenze provenienti da fonti diverse, verso un obiettivo definito.

10. Essere intraprendente/Spirito d’iniziativa

Capacità di sviluppare idee e saperle organizzare in progetti per i quali si persegue la realizzazione, correndo anche rischi per riuscirci.

11. Capacità comunicativa

Capacità di trasmettere e condividere in modo chiaro e sintetico idee ed informazioni con tutti i propri interlocutori, di ascoltarli e di confrontarsi con loro efficacemente.

12. Problem Solving

È un approccio al lavoro che, identificandone le priorità e le criticità, permette di individuare le possibili migliori soluzioni ai problemi.

13. Team work

Disponibilità a lavorare e collaborare con gli altri, avendo il desiderio di costruire relazioni positive tese al raggiungimento del compito assegnato.

14. Leadership

L’innata capacità di condurre, motivare e trascinare gli altri verso mete e obiettivi ambiziosi, creando consenso e fiducia.

Diciamolo però francamente: la nostra scuola, con programmi didattici molto ricchi, verifiche continue e interrogazioni frequenti, presenta una una struttura piuttosto rigida e non sviluppa particolarmente le competenze trasversali nei ragazzi, che invece sono fondamentali per affrontare con successo il mondo del lavoro e non solo.

Ecco che in questo senso viene in aiuto TuttoAlternanza.it, il portale nato dalla partnership tra Tuttoscuola e Civicamente e che ha l’obiettivo di accompagnare gli studenti verso il successo formativo, attraverso approfondimenti su tematiche di grande attualità. Cosa sono le soft skills? Come promuoverle nei contesti scolastici e di vita quotidiana? Perché sono tanto importanti nella realtà lavorativa contemporanea? TuttoAlternanza.it permette di rispondere a queste domande grazie a docenti e ricercatori dell’università telematica IUL (Italian University Line) promossa da Indire e Università degli studi di Firenze.

Come inserire le soft skills nella programmazione didattica?

Sappiamo bene che a scuola il tempo non è mai abbastanza, ma la soluzione è semplice: promuovere le soft skills all’interno del monte orario dell’Alternanza Scuola Lavoro. Per farlo con facilità, TuttoAlternanza.it propone fra le sue soluzioni PRONTI AL LAVORO!, ambienti digitali di apprendimento grazie ai quali gli studenti non rischieranno più di arrivare presso la struttura ospitante impreparati, ma formati a un corretto inserimento sul lavoro.

Uno dei percorsi di PRONTI AL LAVORO! riguarda proprio le soft skills. Il corso delinea una panoramica di queste competenze, fornendo alcuni strumenti per identificarle e migliorarle. Le lezioni sono curate da IUL che verifica e valuta il lavoro dei ragazzi. Di seguito l’offerta formativa proposta:

Unità didattica 1: Skills di efficacia personale
Video lezione
– Materiali di supporto

Unità didattica 2: Skills relazionali e di servizio
– Video lezione
– Materiali di supporto

Unità didattica 3: Skills relative a impatto e influenza
– Video lezione
– Materiali di supporto

Unità didattica 4: Skills orientate alla realizzazione
– Video lezione
– Materiali di supporto

Unità didattica 5: Skills cognitive
– Video lezione
– Materiali di supporto

Attività e test finale.

Quali sono i carichi di lavoro per il docente?

Leggerissimi: può avvalersi pienamente della piattaforma nella quale sono già infierite le lezioni e le attività proposte agli studenti. Con un lavoro minimo del docente, agli alunni verrà assicurato un percorso di qualità e certificato dall’Università

Quali soft skills vengono approfondite nel percorso di PRONTI AL LAVORO! ?

Come abbiamo visto precedentemente, in ambito internazionale sono moltissime le soft skills individuate da docenti ed esperti in materia. La lista, in continua evoluzione, presenta competenze trasversali ritenute indispensabili per entrare nel mondo del lavoro. La proposta di TuttoAlternanza.it presenta e approfondisce le seguenti soft skills:

  • Skills di efficacia personale – relative alla capacità degli alunni di autoefficacia ed auto efficienza.
  • Skills relazionali e di servizio– relative alla capacità degli alunni di entrare in empatia reciproca e sviluppare relazioni significative
  • Skills relative a impatto e influenza- che rimandano alla dimensione organizzativa e lo sviluppo di leadership
  • Skills orientate alla realizzazione– relative alla capacità degli alunni di iniziare e portare a termine un lavoro, anche complesso
  • Skills cognitive– relative allo sviluppo di capacità cognitive complesse da parte degli alunni

Ognuna delle competenze è presentata attraverso delle video lezioni, dei materiali di apprendimento e il modulo presente delle attività conclusive per promuovere maggiormente il protagonismo degli alunni.

Scopri il percorso Soft Skills di PRONTI AL LAVORO!

Scopri tutti gli ambienti digitali di apprendimento di PRONTI AL LAVORO!

Confindustria lancia il bollino blu per l’Alternanza Scuola Lavoro

Bollino Blu

Confindustria lancerà a giugno un “bollino blu”, per riconoscere la “qualità” di quelle imprese “che si distinguono nell’Alternanza Scuola Lavoro” e “mi piacerebbe che il Ministero lo riconoscesse”. Lo ha affermato Giovanni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, in occasione di un incontro con la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, organizzato a Milano nella sede di Assolombarda, spiegando che l’idea del bollino blu di qualità punta anche a coinvolgere più imprese nel progetto.

Il bollino blu

Brugnoli ha aggiunto che “Confindustria crede molto nell’Alternanza e sosterrà le iniziative volte a una più alta partecipazione delle imprese”. Inoltre, ha continuato, “Confindustria si impegna a costruire con le imprese un rapporto con le scuole” con l’obiettivo di “contagiare le imprese più piccole con le esperienze positive”. In questo ambito, l’associazione si propone anche per partecipare “alla cabina di regia” sull’alternanza scuola-lavoro. La ministra Fedeli, sulla questione bollino, ha frenato riguardo al coinvolgimento del ministero. “È un elemento di stimolo”, ha sottolineato, anche se, ha aggiunto “lo trovo complicato: vediamo come dare visibilità al bollino blu ma credo che sia una cosa più interna a Confindustria”.

5 maggio: convegno sull’ASL all’ITSOS di Cernusco s/N

ITSOS MARIE CURIE DI CERNUSCO s/N, RETE ALTERNANZA LOMBARDIA, ANFIS

organizzano con il patrocinio di Comune di Cernusco s/N, Città Metropolitana, Regione Lombardia,

una giornata di studio e confronto sull’alternanza scuola-lavoro che si svolge presso l’Aula magna dell’ITSOS Marie Curie, via Masaccio 4, Cernusco s/N il 5 maggio 2017 – ore 9.00 – 18.00

L’iniziativa, rivolta alle scuole e ai docenti interessati, previa iscrizione gratuita, è valida ai fini della formazione in servizio.

PROGRAMMA

9:15
prof. Umberto Pesce, Dirigente Scolastico dell’ITSOS Marie Curie Eugenio Comincini, Sindaco di Cernusco s/N

coordina i lavori Elefteria Morosini ITSOS Marie Curie, Cernusco s/N – ANFIS

9:00 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI

SALUTI DELLE AUTORITÀ SCOLASTICHE:

9:35
– ITSOS Marie Curie di Cernusco s/N, preside Vincenza Guzzi, Marilena Vimercati
– ITC Enrico Tosi di Busto Arsizio, preside Benedetto Di Rienzo
– ITSOS di Bollate, preside Antonio Valentino
– “Il Triangolo Formativo” di Cesano Maderno (Maria Grazia Demaria)
– ITC C.E. Gadda di Paderno Dugnano, Augusta Galli

L’Alternanza ha un cuore antico: esperienze “storiche” di raccordo tra scuola e lavoro

Ex-studenti raccontano le esperienze effettuate e le ricadute sulla vita professionale successiva – video-testimonianze

10:50
a cura di Elefteria Morosini e Daniela Rotelli

L’Alternanza Scuola Lavoro come motore di innovazione didattica e organizzativa secondo le linee della L.107/2015

11:05
Aldo Tropea, Rete Regionale delle scuole con percorsi di Alternanza Scuola Lavoro Lombardia, Consiglio Nazionale ANDiS

11:30

COFFEE BREAK
Il valore formativo e orientante dell’Alternanza Scuola Lavoro

11:50
Domenico Simeone, Università Cattolica del Sacro Cuore

Studenti raccontano le esperienze effettuate e le ricadute sul curricolo – video-testimonianze

12:15
a cura di Elefteria Morosini e Daniela Rotelli

Come si organizza un percorso di Alternanza: la valutazione delle competenze

12:25
Rosaria Capuano, Dirigente tecnica responsabile regionale

L’Alternanza nella scuola digitale fra lavoro dipendente e imprenditorialità

12:50
Pierfranco Ravotto, AICA

13:15 PAUSA PRANZO

14:30 WORKSHOP TEMATICI
Esperienze a confronto in aree liceali e tecniche: presentazione e scambio di esperienze concrete, coordinamento dei responsabili di Alternanza ITSOS con la collaborazione di docenti esperti di altre scuole

Alternanza all’estero

Silvana Salici e Laura Coltro, ITSOS Marie Curie di Cernusco s/N; Silvia Faggioli, Istituto Aldini-Valeriani-Sirani di Bologna

Percorsi di Alternanza nei licei

Amanda Ferrario, dirigente scolastica del Liceo Tito Livio di Milano; Elisabetta Sangalli, ITSOS Marie Curie Cernusco s/N

Alternanza in istituzioni educative e culturali

Rosangela Caimi, Rosaria Marsico, Elefteria Morosini, ITSOS Marie Curie Cernusco s/N

Dall’aula all’impresa e viceversa

Bianca Peloni, Sabrina Simonato, Maurizio Zucchetti, ITSOS Marie Curie Cernusco s/N Morena Arfani, ITE Argentia di Gorgonzola; Paola Gardonio, ITE Nizzola di Trezzo sull’Adda

Impresa formativa simulata

Ada Messina, ITSOS Marie Curie Cernusco s/N; Barbara Nebuloni, Simulcenter – IIS Dell’Acqua Legnano; Francesca Benedetti, Rete “Get-In”, ITE Tosi, Busto Arsizio

16:00 TAVOLA ROTONDA su: Linee di sviluppo della L. 107, gli impegni del MIUR, gli incentivi alle imprese nella finanziaria Coordina: Franco Brambilla, Università Cattolica del Sacro Cuore
Intervengono:
on. Simona Malpezzi, VII Commissione della Camera
Marco Campione, segreteria tecnica Ministro Fedeli, MIUR Roberto Proietto, Dirigente Ufficio V USR
Marco Leonardi, Consigliere Economico, Consiglio dei Ministri Tobia Sertori, Segretario generale regionale FLC-CGIL Lombardia Riccardo Scaglioni, presidente ANFIS

Davide Ballabio – Responsabile Scuola e Alta Formazione – Settore Lavoro, Welfare e Capitale Umano – Assolombarda Maria Giulia Cavaletto, Fabiana Fabiani, Consulta femminile regionale del Piemonte – ANFIS

17.45 CHIUSURA ATTIVITÀ

ENEA presenta i nuovi percorsi di Alternanza Scuola Lavoro

Oltre 300 ragazzi coinvolti, 15 tra licei, istituti tecnici e professionali di cinque Regioni e sei tra Centri di ricerca e Centri di consulenza energetica integrata ENEA quali sedi ospitanti: sono questi alcuni dei numeri che caratterizzano i nuovi percorsi ENEA di Alternanza Scuola Lavoro. L’iniziativa è stata presentata nella “Giornata Inaugurale dell’Alternanza Scuola Lavoro” che si è tenuta presso la sede centrale dell’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile con la partecipazione di docenti, studenti e ricercatori.

I progetti formativi copriranno i diversi settori di attività dell’ENEA, fra i quali l’efficienza energetica, l’uso efficiente delle risorse e la simbiosi industriale, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, le tecnologie hi-tech, il cambiamento climatico, la produzione di energia da fonti rinnovabili, il risanamento e la ristrutturazione urbanistica, ma anche il trasferimento tecnologico, le nuove forme di imprenditorialità e la redazione di testi scientifici.

I percorsi ASL sono una delle attività previste dal Protocollo su “Educazione allo sviluppo sostenibile, alla cooperazione internazionale e al rafforzamento del rapporto tra scuola e mondo del lavoro” firmato lo scorso anno fra ENEA e MIUR.

 

Alternanza Scuola Lavoro, Toccafondi: “Se aziende non aprono più porte, l’anno prossimo non si potranno accontentare tutti i ragazzi”

Nessuna rivoluzione ma uno sguardo pragmatico al futuro. La scuola cerca di cambiare e, per farlo, punta soprattutto sull’incontro tra due mondi che non sempre dialogano alla perfezione: la teoria e la pratica, la didattica e il lavoro. Lo strumento per tentare di farlo è l’Alternanza Scuola Lavoro. Skuola.net ne ha parlato con Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, in una puntata speciale dell’ormai tradizionale videochat in diretta con gli studenti.

Tutti i Paesi Europei hanno un esperienza concreta di Alternanza Scuola Lavoro. Noi siamo indietro

Per circa 50 anni in questo Paese abbiamo tolto ogni riferimento al mondo del lavoro nel percorso scolastico – sottolinea Toccafondi – attualmente però abbiamo 2.5 milioni di neet (ragazzi che non studiano e non cercano lavoro) e il tasso di abbandono scolastico è attorno al 15%. Nei professionali, in alcune zone d’Italia si arriva al 30%”. Una tendenza che va assolutamente invertita. Anche perché, parallelamente, qualcosa si muove: “Sono circa 60mila le aziende che cercano lavoratori da inserire subito ma non li trovano perché avrebbero bisogno di professionalità e competenze ben definite. Tutti i Paesi europei hanno un’esperienza concreta nel percorso scolastico. Noi siamo ancora indietro”.

Vogliamo far fare esperienza ai ragazzi

Uno degli obiettivi dell’Alternanza Suola Lavoro è proprio quello di far avvicinare l’uscita dal mondo della scuola e l’ingresso in quello del lavoro. “Vogliamo fare entrare questo dialogo con la realtà – prosegue Toccafondi – perché ritentiamo che faccia bene agli studenti”. Anche se poi l’Alternanza rimane scuola a tutti gli effetti. Un punto delicato che ha richiesto una profonda riflessione: “Non abbiamo voluto stravolgere l’impianto del sistema istruttivo. Storia, matematica e geografia continueranno ad esserci – ribadisce Toccafondi – Vogliamo però che il ‘saper fare’ torni ad accompagnare il sapere puro. Bilanciare la pratica senza far venire meno la parte teorica. Non dobbiamo ritornare alla scuola tecnica del dopoguerra e neanche svendere la scuola alle aziende. Vogliamo solo far fare esperienza ai ragazzi”.

L’esperienza resta nel curriculum

Un passaggio così importante da essere stato inserito anche all’interno della maturità del futuro, quella che partirà nel 2019. “L’Alternanza – dice ancora Toccafondi – è scuola a tutti gli effetti, quelle ore non devono essere perse, devono essere inserite (anche) durante le ore di scuola. Un momento da valutare e il momento di valutazione massima è proprio la maturità”. Molti ragazzi si lamentano del fatto che stanno svolgendo il tirocinio ma che questo alla fine non sarà valutato, lo considerano una perdita di tempo. Ma il Sottosegretario rassicura anche loro: “L’esperienza resta nel curriculum”.

Le aziende devono aprire più porte

Certo, ci sono ancora molte cose da migliorare, non mancano le ombre. Ma i problemi vanno affrontati senza per questo tornare al punto di partenza. “Le scuole non hanno avuto problemi a comprendere che essendo a scuola a tutti gli effetti andava fatta bene. La problematica maggiore riguarda la risposta, i soggetti che accolgono, le aziende: o si aprono più porte o difficilmente si potrà accontentare il milione e 400mila ragazzi che l’anno prossimo si dovranno cimentare con l’Alternanza”. Per incentivare le aziende, il Miur ha pensato di coinvolgere anche le piccole e medie aziende, quelle che trovano più difficoltà ad accogliere i ragazzi per ragioni strutturali, prevendendo percorsi di Alternanza in filiera, con la possibilità di unirsi (fino a un massimo di cinque) per avviare percorsi di Alternanza con un tutor unico”.

Il tutor

Il tutor – scolastico e aziendale – è una figura centrale per dare un’accelerazione decisiva al processo, per avere un costante feedback dai ragazzi su ciò che va e ciò che non va: “Chi ha difficoltà deve comunicarlo ai professori e ai dirigenti scolastici. Se un’esperienza di Alternanza non va bisogna saperlo per regolarsi di conseguenza e capire dove sono le zone d’ombra. Deve essere un’esperienza utile ai ragazzi. Bisogna remare tutti dalla stessa parte. Dire di aver svolto l’alternanza non significa averla fatta bene. Se l’Alternanza non funziona la scuola deve attivarsi per trovare una nuova azienda. Altrimenti resta un’opera incompiuta”.

In arrivo 140 milioni dal Pon per l’Alternanza Scuola Lavoro

Stanziati 140 milioni di euro per potenziare l’Alternanza Scuola Lavoro, con l’obiettivo di garantire a studentesse e studenti un numero sempre maggiore di opportunità e la partecipazione a percorsi di qualità. Secondo quanto segnalato dall’agenzia Italpress, il bando sull’Alternanza è l’ottavo avviso pubblicato dal Miur nell’ambito del Piano in 10 azioni per una scuola più aperta, inclusiva, innovativa lanciato a gennaio dalla ministra Valeria Fedeli.

Alternanza Scuola Lavoro: elemento di qualificazione della didattica

L’Alternanza – ricorda la ministra Fedeli – è un elemento di qualificazione della didattica e del percorso formativo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. E vogliamo che lo sia sempre di più. I 140 milioni che stanziamo vanno esattamente in questa direzione, offrendo a studentesse e studenti nuove possibilità. L’Alternanza amplia l’offerta curriculare e promuove esperienze innovative. È un pezzo importante anche dell’orientamento“.

I progetti innovativi di Alternanza Scuola Lavoro

Per queste ragioni, scrive ancora Italpress, l’avviso promuove la nascita di progetti innovativi di Alternanza che valorizzino non solo l’esperienza delle studentesse e degli studenti, ma anche il collegamento con il territorio. Tre linee progettuali: progetti di Alternanza in reti di piccole e piccolissime strutture ospitanti, per favorire il coinvolgimento anche delle piccole realtà per valorizzare un patrimonio unico del nostro Paese; progetti di Alternanza in Filiera, per permettere alle ragazze e ai ragazzi di acquisire maggiore consapevolezza sulla struttura e il funzionamento di un settore di attività e, quindi, anche delle opportunità che il territorio offre; percorsi di Alternanza in mobilità, regionale ed internazionale, per far maturare nelle studentesse e negli studenti non solo competenze e conoscenze indispensabili per la loro crescita ma anche la flessibilità e la capacita’ di confrontarsi con realtà diverse necessarie in un mondo sempre più globale.

Cosa fare di fronte a uno studente ripetente?

Studenti ripetenti

Alternanza Scuola Lavoro: sono molte le domande che scuole, famiglie e strutture ospitanti hanno formulato al ministero dell’Istruzione. Una delle più frequenti la segnala Skuola.net ed è quella in merito al percorso degli alunni che non hanno superato l’anno scolastico.

Studente bocciato: deve partecipare obbligatoriamente alle attività di Alternanza Scuola Lavoro?

In breve: nel caso di un alunno ripetente che non ha frequentato il percorso di Alternanza Scuola Lavoro, in quanto l’obbligatorietà è stata introdotta l’anno successivo, sarà il Consiglio di classe a decidere se l’alunno ripetente dovrà o meno partecipare alle attività di alternanza al fine di riallinearsi con il resto dei compagni, si legge su Skuola.net.

E se le attività di Alternanza le ha già frequentate?

Quanto a un alunno ripetente che ha frequentato le attività di Alternanza durante l’anno scolastico (al termine del quale non è stato ammesso alla classe successiva), nei chiarimenti del Miur si indica che, essendo l’Alternanza Scuola Lavoro un’attività ordinamentale programmata dal Consiglio di Classe, lo studente ripetente deve svolgere nuovamente l’intero percorso. Il percorso di Alternanza, quindi, va ripetuto. Rimangono però validi i brevetti conseguiti durante il precedente anno di Alternanza.

La carta dei diritti degli studenti e 140 milioni di euro

Carta dei diritti

In arrivo altri 140 milioni dal Pon istruzione, una Carta dei diritti degli studenti e delle studentesse in Alternanza e ben mille tutor grazie a un accordo con l’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro)  di cui abbiamo parlato qui. Sono queste le principali novità che partiranno dal prossimo anno scolastico in merito all’Alternanza Scuola Lavoro, annunciate lo scorso 28 marzo dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in una conferenza stampa al Miur.

Alternanza Scuola Lavoro: dalla fase sperimentale a quella strutturale

L’Alternanza Scuola Lavoro è un progetto importante, condiviso e molto sostenuto da me e dal Ministero – ha dichiarato Fedeli. È una qualificazione della didattica del percorso formativo dei nostri ragazzi e non va confusa con un’altrettanto importante qualifica che riguarda la formazione professionale. Nel prossimo anno scolastico – ha proseguito la Ministra – passeremo da una fase sperimentale con buone pratiche di filiera a una strutturale con il coinvolgimento di un milione e 500mila ragazzi e l’istituzione della carta dei diritti e dei doveri degli studenti”.

In arrivo il portale per l’Alternanza Scuola Lavoro

A tutte queste importanti novità, Fedeli ne aggiunge anche un’altra: il portale per l’Alternanza Scuola Lavoro: “Un portale sul quale si potranno segnalare anche a noi le discordanze su qualità e percorsi dell’Alternanza – ha concluso la Ministra. Laddove venissero segnalate attuazioni improprie interverremo per rimuoverle. Anche se la maggior parte delle iniziative di Alternanza scuola – lavoro sono positive qualcuno ci ha segnalato che ci sono aziende che chiedono soldi: questa cosa non esiste“.

Alternanza Scuola Lavoro anche in enti ecclesiastici

Un ulteriore traguardo nel completamento del percorso di Alternanza Scuola Lavoro è stato raggiunto anche da un protocollo siglato nella giornata del 28 marzo scorso tra Usr Toscana e Conferenza Episcopale Toscana“Questa collaborazione – ha dichiarato il Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondirappresenta un esempio concreto che questa modalità di fare scuola è possibile anche nel terzo settore. I ragazzi delle scuole toscane avranno così la possibilità di svolgere percorsi di Alternanza presso gli enti ecclesiastici delle Diocesi toscane operanti in ambiti diversi: da quello artistico-storico-culturale con percorsi negli archivi, nei musei, nelle biblioteche, nelle raccolte di arte sacra, fino alle attività di servizio alla persona nei centri di servizio per le persone deboli o in difficoltà. La Buona scuola – ha osservato Toccafondi – è quella che affianca le competenze alle conoscenze e questo progetto ne è una chiara testimonianza“.

In arrivo il tutor per la formazione on the job in Alternanza Scuola Lavoro

Giornalisti in Alternanza

È in arrivo una nuova figura che coordinerà i rapporti tra la scuola è il mondo del lavoro. Si tratta del professionista – tutor e lo scopo del suo lavoro è quello di creare un link stabile con le aziende sfruttando l’Alternanza Scuola Lavoro e l’apprendistato. Tutto fa parte di un progetto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive (Anpal) e a riportare la notizia è Il Sole 24 Ore.

Il progetto

Un progetto quello dell’Anpal che durerà un triennio scolastico e che coinvolgerà un totale di 5 mila scuola, 60 atenei e oltre mille tutor. Partenza fissata per il prossimo settembre.

Tutor al lavoro

L’impegno di questi veri e propri professionisti li vede una volta a settimana in un istituto scolastico, quattro/cinque in un ateneo o Its. Ogni tutor, affiancato da insegnanti e operatori, seguirà un massimo di cinque studenti. Oltre a garantire il contatto diretto con le aziende, i tutor dovranno semplificare le attività di presidi e rettori e seguirli nel loro lavoro.

Il ruolo dei ragazzi

Saranno circa 600mila gli studenti affiancati, 10mila quelli universitari. Dovranno svolgere incontri di classe e assemblee. Riceveranno poi un libro di marcia e una mappa, utili a sintetizzare le opportunità della formazione pratica.

Soluzioni per l’Alternanza Scuola Lavoro

Se sei alla ricerca di soluzioni relative all’Alternanza Scuola Lavoro, TuttoAlternanza.it è arrivato a semplificarti la vita. TuttoAlternanza.it mette a disposizione delle scuole una serie di attività di Alternanza propedeutiche e funzionali per accompagnare l’inserimento con successo dei ragazzi presso le organizzazioni che li ospiteranno. Per evitare che i ragazzi siano spediti in azienda come pacchi postali, sprovvisti di qualsiasi preparazione specifica. Si tratta di pacchetti formativi fruibili on line che sviluppano le competenze trasversali (dal lavorare in team al problem solving alle skills di comunicazione) richieste nel mondo del lavoro e forniscono le chiavi di fruizione per valorizzare le ulteriori attività di Alternanza presso le strutture ospitanti o per sedimentare al rientro in classe quanto appreso fuori. Nello specifico si tratta di:

Tra le soluzioni proposte, TuttoAlternanza offre agli studenti una importante novità, quella di prendere parte a una vera esperienza di giornalismo.  Insieme ai loro “colleghi” studenti di tutta Italia, verranno guidati dalla redazione di Tuttoscuola grazie al progetto Giornalisti in Alternanza nella creazione di un’inchiesta sia a livello nazionale, sia sulla realtà del proprio territorio.

Iniziativa CISL su scuola e lavoro. Interviene il Ministro

Alternanza Scuola Lavoro

Sono molto disponibili a spostarsi dal luogo di residenza, ma si aspettano per la loro vita un lavoro stabile. Questo il dato che emerge da un’indagine condotta dalla Cisl Scuola in preparazione dell’iniziativa “Giovani, scuola, società, lavoro”, un momento di incontro e dialogo con gli studenti in programma domani, 28 marzo, a Roma presso l’ITIS Galilei con inizio alle ore 9,30.

Prontissimo a spostarsi in cerca di lavoro il 66% dei ragazzi intervistati (alunni del quarto o quinto anno delle superiori), poco disponibile il 33%, solo l’1% afferma di non volersi allontanare. Ma ad aspettarsi di cambiare lavoro più volte nella sua vita è solo il 13%: prevede di farlo una o due volte il 29%, tutti gli altri (ben il 58%) si attendono un lavoro stabile. Considerano il lavoro una necessità e un diritto, ma soprattutto un fattore di autorealizzazione personale. Si dividono pressoché in parti uguali tra quanti pensano a un lavoro dipendente e quanti aspirano a un’attività di tipo autonomo o imprenditoriale. Guardano con fiducia al loro futuro, talvolta con entusiamo, ma non nascondono anche incertezze e a volte paura. Aspirazioni, attese e preoccupazioni saranno al centro del dialogo che avrà per protagonisti gli studenti di alcuni istituti romani e alcuni autorevoli esponenti del mondo accademico e sindacale, portatori di conoscenze ed esperienze utili per l’esplorazione dei complessi intrecci che legano, o dovrebbero legare, i percorsi di studio e le aspettative di lavoro delle giovani generazioni.

A confrontarsi con gli studenti, col coordinamento della giornalista Claudia Fusani, saranno Leonardo Becchetti, docente di economia a Roma Tor Vergata, particolarmente impegnato sul versante della finanza etica e della responsabilità sociale di impresa, Alberto Felice De Toni, professore di ingegneria economico – gestionale, Magnifico Rettore dell’Università di Udine, segretario della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e Marco Bentivogli, segretario generale della FIM, il sindacato dei metalmeccanici della CISL. Sarà Maddalena Gissi, segretaria generale della CISL Scuola, a introdurre i lavori, le cui conclusioni sono affidate alla segretaria generale della CISL Annamaria Furlan. Interverrà nel corso dei lavori la sen. Valeria Fedeli, ministra dell’istruzione, università e ricerca, che ha più volte richiamato la centralità da assegnare alle problematiche della realtà giovanile e l’importanza che in tale ambito riveste il tema del rapporto fra scuola e lavoro.

Iniziativa Cida per l’Alternanza

I quadri e i manager aderenti alla Cida, la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato, si mettono “a disposizione del progetto sull’Alternanza Scuola Lavoro” perché suoi “convinti sostenitori”. Lo ha detto il presidente della Cida Giorgio Ambrogioni aggiungendo: “Stiamo creando un elenco di manager che, a titolo gratuito e in collegamento con il ministero della Pubblica istruzione, si rendono disponibili a svolgere questo ruolo fondamentale per il successo di questa iniziativa”.

Alla base della ‘filosofia’ del progetto sull’Alternanza Scuola Lavoro – ha detto Ambrogioni – è un concetto altamente sfidante, cioè quello di riuscire, finalmente, ad unire il sapere e con il saper fare. Un’idea apparentemente semplice ma dalle potenzialità ‘rivoluzionarie’ se si riuscisse a creare un efficace canale di collegamento fra il mondo della scuola e quello del lavoro. Un canale, si badi bene, aperto a tutti, senza corsie preferenziali basate sul ceto o sulla classe sociale”.

Vogliamo che i nostri giovani studenti si confrontino con il mondo del lavoro in prima persona, calandosi in realtà a volte lontane dalla preparazione scolastica. Un’esperienza che per essere formativa, deve necessariamente prevedere la figura di un ‘tutor’, di una persona con le competenze e le conoscenze indispensabili ad accompagnare lo studente in questo ‘viaggio’ nel mondo del lavoro. I quadri ed i manager della Cida hanno queste caratteristiche”, ha spiegato Ambrogioni.

Toccafondi, alternanza punto di contatto con le aziende

Volontariato

Nel nostro paese è vero che abbiamo il 40% di disoccupazione giovanile e 2 milioni di ‘Neet’, ma abbiamo anche 60 mila aziende che cercano ma non trovano lavoratori con determinate competenze, e l’Alternanza Scuola Lavoro può essere questo punto di contatto per superare questo gap che abbiamo nel nostro paese“. Lo ha detto il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi in occasione del lancio dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro presso l’Istituto tecnico aeronautico “Charles Lindbergh” di Firenze.

Per questo, spiega una nota, è stato previsto un tirocinio presso l’aeroporto fiorentino Amerigo Vespucci, grazie al quale 14 studenti della classe quarta svolgeranno un percorso formativo annuale di 96 ore presso le strutture dello scalo aeroportuale. Sono poi in corso altre esperienze, nella Torre di controllo, grazie ad Enav Spa, e presso il centro di previsioni meteo del Consorzio Lamma Toscana.

Applicazione scorretta: in arrivo piattaforma per raccogliere segnalazioni

Esperienze

Ragazzi che fanno un lavoro che non rispecchia il loro percorso di studi o, peggio, messi a fare le pulizie negli autogrill. Di storie come queste ne abbiamo sentite diverse negli ultimi giorni, tutte portate alla nostra attenzione dalla cronaca e con protagonisti gli studenti in Alternanza Scuola Lavoro. Storie che hanno sollevato diversi interrogativi, primo fra tutti quello che chiede come evitare questi ragazzi vengano sfruttati. Proprio la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha provato a dare una risposta oggi, 22 marzo, intervenendo all’Università Luiss di Roma ad un convegno sul tema “Il divario generazionale tra conflitti e solidarietà – Generazioni a confronto”.

Per fine settembre faremo una piattaforma per raccogliere le segnalazioni di casi di applicazione non corretta dell’Alternanza Scuola Lavoro. Il Ministero interverrà in questi casi“, ha affermato la Ministra. Fedeli ha inoltre sottolineato che, per quanto riguarda le aziende, “Anche chi si candida al progetto di Alternanza Scuola Lavoro deve sapere che le offerte devono essere di qualità“,

La ministra è poi tornata è tornata sul tema della “fuga dei cervelli”: “È un’espressione che vorrei cancellare dal vocabolario ed essendo a trent’anni dall’esperienza Erasmus dico che una delle politiche che vanno estese agli esiti dell’Erasmus è che i nostri studenti con questi periodi di studio all’estero, che sono una parte del nostro mondo, trovano lavoro. Per questo ho già scelto di portare al Consiglio europeo istruzione a maggio la possibilità, investendo molto di più sul diritto allo studio, di avere borse di studio per consentire anche alle famiglie che non hanno redditi in grado di sostenere i ragazzi nell’esperienza Erasmus di poter partecipare“, ha concluso.

Anche Susanna Camusso, leader della Cgil, è intervenuta al convegno alla Luiss. “Politiche strutturali e non beneficenza” ha sottolineato commentando la proposta della Fondazione Visentini di creare un fondo per le nuove generazioni attraverso il contributo dei pensionati. Camusso ha osservato che questo fondo sarebbe perfetto per lavarsi la coscienza e non fare politiche strutturali per i giovani. In un paese di eccessi legislativi, dove si fa una riforma all’anno, penso al lavoro e l’università, non si agisce mai sugli elementi strutturali. Il Jobs act – incalza la sindacalista – ha stabilizzato gli over 55 e non ha incrociato il tema dei giovani“.

Rispetto poi al tema della formazione, la leader della Cgil ha affermato che “il sistema di istruzione del Paese non può essere specialistico, c’è bisogno di interdisciplinarietà e la formazione professionale breve non ha senso“. Parlando infine dell’Alternanza Scuola Lavoro Camusso ha rilevato che “siamo partiti alla garibaldina. Ora servirebbe un punto di progettazione”.

Se sei alla ricerca di soluzioni relative all’Alternanza scuola – lavoro, TuttoAlternanza.it è arrivato a semplificarti la vita.

TuttoAlternanza.it mette a disposizione delle scuole una serie di attività di Alternanza propedeutiche e funzionali per accompagnare l’inserimento con successo dei ragazzi presso le organizzazioni che li ospiteranno. Per evitare che i ragazzi siano spediti in azienda come pacchi postali, sprovvisti di qualsiasi preparazione specifica. Si tratta di pacchetti formativi fruibili on line che sviluppano le competenze trasversali (dal lavorare in team al problem solving alle skills di comunicazione) richieste nel mondo del lavoro e forniscono le chiavi di fruizione per valorizzare le ulteriori attività di Alternanza presso le strutture ospitanti o per sedimentare al rientro in classe quanto appreso fuori. Nello specifico si tratta di:

Tra le soluzioni proposte, TuttoAlternanza offre agli studenti una importante novità, quella di prendere parte a una vera esperienza di giornalismo.  Insieme ai loro “colleghi” studenti di tutta Italia, verranno guidati dalla redazione di Tuttoscuola grazie al progetto Giornalisti in Alternanza nella creazione di un’inchiesta sia a livello nazionale, sia sulla realtà del proprio territorio.

50 milioni per rendere strutturale l’educazione all’imprenditorialità

Con 50 milioni, rendiamo strutturale l’educazione all’imprenditorialità in ogni scuola secondaria (circa 3.200 scuole), allineandoci ai migliori standard internazionali, e promuovendola in tutte le sue forme“. A dichiararlo è la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in occasione dell’evento sulla scuola digitale organizzato dall’Anp ieri, 9 marzo.

Quali sarebbero queste forme di imprenditorialità di cui parla la ministra? “Dalla startup innovativa all’impresa cooperativa – ha precisato Fedeli – dall’impresa a vocazione sociale all’impresa artigiana, con lo scopo di promuovere la dimensione più ‘attiva’ del lavoro, lo spirito d’iniziativa, l’auto-determinazione, la capacità di assumersi rischi e responsabilità“.

Questo nuovo investimento ha molto a che fare con l’innovazione e fa parte del piano per la scuola presentato lo scorso 31 gennaio. Un piano di dieci azioni che hanno lo scopo di migliorare la scuola italiana attraverso un programma finanziato da 830 milioni di euro del Pon per la Scuola. Tra queste figura, appunto, anche l’educazione all’imprenditorialità.

Obiettivo di questa azione finanziata con 50 milioni di euro? Fornire ai ragazzi percorsi di educazione all’imprenditorialità e all’autoimpiego, con attenzione a tutte le dimensioni dell’imprenditorialità: quella classica, quella a finalità sociale, quella cooperativa e di comunità. Le azioni saranno orientate a sviluppare l’autonomia e l’intraprendenza degli studenti, la capacità di risolvere problemi, di lavorare in squadra e di sviluppare il pensiero critico, l’adattabilità, la perseveranza e la resilienza.

Con lo scopo di approfondire ed educare i ragazzi all’auto-imprenditorialità è nato pure il pacchetto di alternanza scuola-lavoro (ASL) di TuttoAlternanza.it, il portale studiato per venire incontro alle esigenze delle scuole ad oggi non soddisfatte, con soluzioni su misura. TuttoAlternanza.it è un’iniziativa di Tuttoscuola, la testata da oltre 40 anni al servizio della scuola, e di CivicaMente, società specializzata da 25 anni nell’uso della tecnologia digitale per l’educazione e promotrice della piattaforma educazionedigitale.it.

Nello specifico, il pacchetto che promuove l’educazione all’imprenditorialità si chiama “Auto-imprenditorialità e business planning“. È stato pensato perché il concetto di auto-imprenditorialità può essere delineato secondo molteplici aspetti, dalla capacità di trasformare un’idea in realtà d’impresa a quella di rendersi autonomi, responsabili e flessibili. Queste abilità sono sempre più richieste dalle organizzazioni moderne che associano l’auto-imprenditorialità a valori come l’attaccamento, la fedeltà e la motivazione.

Per integrare in maniera organica tali elementi è quindi necessario approfondire temi quali l’auto-realizzazione e l’auto-motivazione che permettono, attraverso una visione comune, sia la crescita dell’individuo sia quella dell’impresa. L’attività didattica proposta dal pacchetto di TuttoAlternanza.it intende fornire una gamma di competenze necessarie nel mondo del lavoro e, allo stesso tempo, trasmettere il valore dell’autonomia, necessaria a esprimere la propria creatività.

Questa soluzione fa parte di una serie di quattro proposte per studenti impegnati in percorsi di alternanza scuola-lavoro. I pacchetti sono progettati da IUL (Italian University Line, l’Università telematica promossa da Indire e Università di Firenze).

Sono disponibili 4 attività di ASL, ognuna da 25 ore, fruibili a distanza, a scuola o a casa in modalità e-learning su piattaforma FAD dell’Università. IUL si occuperà di verificare le competenze acquisite dagli studenti e di rilasciare i relativi attestati attraverso il tutor aziendale di TuttoAlternanza.

Studenti del liceo diventano giornalisti in smart working

Smart Working

Partito il primo progetto pilota di TuttoAlternanza.it, il nuovo portale che offre soluzioni innovative e di qualità per l’Alternanza Scuola Lavoro. In questi giorni una classe terza del liceo linguistico “Montale” di Roma ha iniziato la sua attività con Giornalisti in Alternanza, il percorso che consente loro di diventare per alcune settimane una redazione locale di Tuttoscuola in contatto con quella centrale di Roma, e parte di una squadra che realizzerà un’importante inchiesta giornalistica sul campo. Tutto restando comodamente seduti tra i loro banchi. “I ragazzi sono entusiasti” ha detto la tutor degli studenti del liceo romano, la professoressa Maria Elena Barillà.

Ben 26 ragazzi si sono calati quindi nei panni del giornalista imparando i trucchi da chi il giornalista lo fa per mestiere. Raffaello Masci, nota penna de La Stampa, ha spiegato ai liceali l’attività da svolgere in Alternanza Scuola Lavoro (ASL): lavoreranno a un’inchiesta sul tema della diversità nella scuola italiana, dando loro anche gli strumenti e assegnando i ruoli per poterla svolgere. Un incontro avvenuto attraverso una webcam grazie alla formula dello SmartWorking.

 I ragazzi sono motivati e interessati, la sfida posta li ha appassionati fin dall’inizio – ha detto a Tuttoscuola la professoressa Barillà – Non hanno perso tempo e si sono messi subito al lavoro”. Tra una decina di giorni la redazione centrale vedrà nuovamente gli studenti in un nuovo appuntamento via webinar. Quando Giornalisti in Alternanza sarà entrato a regime si conta di coinvolgere almeno 100 studenti al mese da scuole di tutta Italia.

 TeleStage è una proposta innovativa che permette di realizzare percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in una modalità flessibile. Attraverso la modalità di smart working, TeleStage permette a scuole e aziende anche molto distanti di entrare in contatto e collaborare, dando la possibilità a un numero anche molto elevato di alunni di partecipare da protagonisti ai percorsi di Alternanza Scuola Lavoro. La dimensione dello smart working elimina le barriere fisiche e territoriali e offre numerosi vantaggi tra cui l’azzeramento dei costi di viaggio e assicurativi.

TuttoAlternanza (www.TuttoAlternanza.it) è promossa da Tuttoscuola, la testata da oltre 40 anni al servizio della scuola, e CivicaMente, società da 25 anni specializzata nell’uso della tecnologia digitale per l’educazione. Il portale collabora con l’Università IUL, promossa da INDIRE e Università di Firenze.

 Lo smart working è il futuro.

Si configura come un nuovo approccio all’organizzazione aziendale, in cui le esigenze individuali del lavoratore si contemperano, in maniera complementare, con quelle dell’impresa. Garantisce flessibilità e un miglior bilanciamento tra vita personale e lavoro. Detto anche “lavoro agile”, fa parte del ddl sul lavoro autonomo approvato lo scorso anno dal Consiglio dei Ministri e ora in Commissione Lavoro alla Camera.  Tante le aziende che ci stanno puntando, tra cui Microsoft Italia e Barilla, che ha cominciato ad offrire questa opportunità di lavorare da casa dal 2013 e ora punta ad estenderla a tutti gli impiegati entro il 2020.

Abbiamo a che fare con una tendenza in crescita confermata dai dati dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano  che registrano un incremento del 40% negli ultimi tre anni di persone che scelgono di lavorare in smart working. In Italia, sono già 250 mila quelle che oggi lavorano da casa, o comunque a distanza.

Giornalisti in Alternanza, la prima inchiesta sarà sulla diversità in classe

Tra le soluzioni proposte, TuttoAlternanza offre agli studenti una importante novità, quella appunto di prendere parte a una vera esperienza di giornalismo come quella vissuta dai ragazzi deli liceo “Montale”.  Insieme ai loro “colleghi” studenti di tutta Italia, verranno guidati dalla redazione di Tuttoscuola grazie al progetto Giornalisti in Alternanza nella creazione di un’inchiesta sia a livello nazionale, sia sulla realtà del proprio territorio.

La prima inchiesta riguarderà la diversità nella scuola italiana. I ragazzi avranno modo di approfondire le tante diversità, e i conseguenti conflitti, che caratterizzano – ma anche arricchiscono – le aule delle nostre scuole: culturali, religiose, etniche, socio-economiche, di genere (un tema molto caro anche alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli), di orientamento sessuale, di abilità/dis-abilità, etc. L’indagine fornirà indicazioni utili per favorire la prevenzione, per evitare che la differenza generi rifiuto e violenza. Uno degli aspetti interessanti è che si tratterà di un lavoro fatto dagli studenti sugli studenti, su problematiche che vivono in prima persona e che sono centrali nella loro vita, ma anche di estrema rilevanza per la società (famiglie, istituzioni scolastiche, agenzie sociali).

I ragazzi saranno guidati dalla redazione ad applicare le metodologie del giornalismo d’inchiesta e delle analisi sociologiche. Saranno suddivisi in gruppi di lavoro in base al ruolo che ognuno sceglierà. Analizzeranno i dati e le fonti ufficiali, intervisteranno e somministreranno questionari ad altri studenti, genitori, insegnanti e dirigenti scolastici. Un team si occuperà della stesura dei testi, uno della revisione e dell’editing, uno di foto, video e grafica, un altro della presentazione e promozione del lavoro svolto.

Giornalisti in Alternanza si rivolge agli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie superiori di tutti gli indirizzi. Particolarmente indicato per i Licei. I ragazzi parteciperanno a percorsi ASL di 70 ore, che verranno certificate.

Il progetto presenta alcune caratteristiche uniche per un percorso di Alternanza Scuola Lavoro: si può partecipare da qualsiasi città o piccolo centro, viene coinvolta l’intera classe (o più classi) nei giorni e negli orari scelti dalla scuola e offre una visibilità a livello nazionale e locale per il progetto sul quale lavorano i ragazzi e per l’Istituto scolastico. Insomma, studenti calabresi, lombardi o piemontesi, per esempio, anche di istituti scolastici situati in piccoli centri, potranno lavorare insieme, in stretta collaborazione con la redazione centrale di Tuttoscuola, all’interno di un unico progetto.

150 milioni di ore all’anno di ASL, per un milione e mezzo di studenti

La formula “TeleStage” proposta da TuttoAlternanza.it semplifica il lavoro, spesso affannoso, di ricerca da parte delle scuole di aziende e strutture ospitanti, e di incastro per coinvolgere tutti gli studenti di una classe e tante strutture che li debbono accogliere.

Non è da sottovalutare infatti che l’obbligo dell’Alternanza Scuola Lavoro si sta rivelando un carico di lavoro decisamente frustante per molti insegnanti e dirigenti scolastici. Secondo i calcoli del Centro Studi della Gilda Insegnanti, il prossimo anno le scuole italiane dovranno predisporre percorsi di ASL per ben 1 milione e 500 mila studenti. Di questi circa il 50% frequenta i licei e hanno l’obbligo di 200 ore in tre anni, che moltiplicate per 750 mila studenti fanno circa 150 milioni di ore. A queste si devono aggiungere le ore degli studenti dei tecnici e professionali, anche qui 750 mila per 400 ore che danno 300 milioni di ore. Nel triennio 2015-18 dovranno essere organizzati dalle scuole percorsi di ASL per 450 milioni di ore, cioè una media di 150 milioni di ore ogni anno.

Ecco perché uno degli scopi di TuttoAlternanza.it è proprio quello di semplificare il lavoro degli insegnanti. Sul portale infatti è possibile trovare anche applicativi utili e pratici per la gestione dei flussi informativi fra la scuola, gli studenti e l’organizzazione ospitante grazie alla piattaforma di Interfaccia Scuola-Azienda di TuttoAlternanza.it.

Infine, TuttoAlternanza.it mette a disposizione delle scuole anche una serie di attività di Alternanza propedeutiche e funzionali per accompagnare l’inserimento con successo dei ragazzi presso le organizzazioni che li ospiteranno. Per evitare che i ragazzi siano spediti in azienda come pacchi postali, sprovvisti di qualsiasi preparazione specifica. Si tratta di pacchetti formativi fruibili on line che sviluppano le competenze trasversali (dal lavorare in team al problem solving alle skills di comunicazione) richieste nel mondo del lavoro e forniscono le chiavi di fruizione per valorizzare le ulteriori attività di alternanza presso le strutture ospitanti o per sedimentare al rientro in classe quanto appreso fuori. Nello specifico si tratta di:

Alternanza Scuola Lavoro: arriva il registro nazionale

Alternanza Scuola Lavoro

Facilitare e potenziare i percorsi di Alternanza Scuola Lavoro. Con questo scopo lo scorso 23 febbraio il Miur ha siglato un protocollo d’intesa con Unioncamere. Un’intesa che concorrerà a migliorare il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro e che istituisce il registro nazionale per l’ASL (Alternanza Scuola Lavoro).

Il registro si compone di due parti. La prima è aperta e consultabile gratuitamente. In questa si trovano e sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati in cui è possibile svolgere i proprio percorsi di Alternanza con tanto di numero di studenti che sono disposti a ospitare e in quali periodo dell’anno. La seconda parte del registro, invece, è una sezione speciale in cui devono essere iscritte le imprese per l’Alternanza Scuola Lavoro. 

Il dirigente scolastico o il responsabile dell’istituzione formativa che accede al registro può scegliere in questo modo le aziende e gli enti pubblici in cui far svolgere l’Alternanza Scuola Lavoro agli studenti. Una volta effettuata la scelta si dovrà procedere con la stipula di apposite convenzioni o contratti.

Con lo stesso scopo di semplificare il lavoro delle scuole e delle aziende in merito all’Alternanza Scuola Lavoro nasce TuttoAlternanza.it, il portale che offre percorsi di qualità sviluppati dall’Università IUL, promossa da Indire. Tra le soluzioni proposte, TuttoAlternanza offre agli studenti una grande novità, la possibilità di vivere una vera esperienza di giornalismo in una formula di lavoro chiamata TeleStage.

Insieme ai loro “colleghi” studenti di tutta Italia, verranno guidati dalla redazione di Tuttoscuola grazie al progetto GIORNALISTI IN ALTERNANZA. I ragazzi saranno protagonisti con i propri compagni e con classi di altre scuole di una grande inchiesta giornalistica sul campo. Ogni classe diventerà per un mese una redazione locale di Tuttoscuola, in contatto con quella centrale di Roma, e sarà parte di una squadra che realizzerà un’importante indagine, sia a livello nazionale, sia sulla realtà del proprio territorio (che presenterà localmente). La prima inchiesta riguarderà la diversità nella scuola italiana.

GIORNALISTI IN ALTERNANZA si rivolge agli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie superiori di tutti gli indirizzi. Particolarmente indicato per i Licei. I ragazzi parteciperanno a percorsi ASL di 70 ore, che verranno certificate. Al termine del percorso è prevista una valutazione delle competenze acquisite dallo studente, come previsto dalla normativa.

Vuoi saperne di più? Clicca qui per conoscere tutti i dettagli del progetto GIORNALISTI IN ALTERNANZA

Scarica la scheda informativa di GIORNALISTI IN ALTERNANZA

Scopri il pacchetti di ASL di TuttoAlternanza:

– Auto-imprenditorialità e business planning 
– Comunicazione
– La sicurezza dei ragazzi in alternanza scuola-lavoro 
– Soft skills 

Hai bisogno di un aiuto che ti semplifichi l’Alternanza Scuola Lavoro? Qui puoi trovare applicativi utili e pratici per la gestione dei flussi informativi fra la scuola, gli studenti e l’organizzazione ospitante grazie all’Interfaccia Scuola-Azienda.

A scuola d’impresa, ecco perché investire sull’Alternanza Scuola Lavoro

Valentina Aprea

Piace agli insegnanti e pure ai ragazzi. L’Alternanza Scuola Lavoro è una grande risorsa sulla quale puntare. Permette agli studenti di capire come funziona il mondo del lavoro, li prende per mano e li guida per favorirne l’inserimento non appena conclusi gli studi. Una sorta di ponte tra la scuola e il lavoro. E proprio questo “ponte” è stato il tema centrale del convegno che ieri, 22 febbraio, si è svolto a Montecitorio. Parliamo di “A scuola d’impresa”, un evento fortemente voluto e organizzato da Elena Centemero e Renata Polverini e al quale è intervenuto anche il direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra.

Abbiamo bisogno di un’occasione per ascoltare chi si occupa della scuola, chi cerca di collegarla al mondo del lavoro e chi ne vive i problemi – ha detto la Polverini aprendo il convegno –  A oggi, considerando il tasso di occupazione giovanile, bisogna imporsi una riflessione seria”.

E ad aiutare questa riflessione ci ha pensato Valentina Aprea, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, mostrando i risultati di un metodo che funziona, quello applicato dalla Regione Lombardia alla formazione e all’istruzione professionale. I numeri parlano chiaro, così come le storie raccontate. Storie di ragazzi che hanno sperimentato sulla loro pelle il buon funzionamento del sistema: “Tutto questo è la dimostrazione che buone leggi possono produrre buoni risultati – dichiara l’assessore – Ma dobbiamo fare molta attenzione a prolungare i percorsi di studio. I nostri 13 anni di istruzione non ce li possiamo più permettere. Abbiamo deciso che in Italia tra i 20 e i 30 anni si studia, ma altrove si produce e si cambia il mondo. Qui a 30 anni troppi ragazzi non hanno ancora mai firmato un contratto di lavoro, sono fuori. La formazione professionale deve essere rivalutata nel nostro Paese. Dobbiamo imparare a portare i nostri ragazzi a lavorare molto presto”. 

Ed ecco che in quest’ottica un ruolo chiave non può che svolgerlo l’Alternanza Scuola Lavoro. “È un elemento innovativo molto importante, averla messa al centro del curricolo è stata un’idea lungimirante” dichiara il direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra. “Certo – aggiunge – Non si può fare una buona Alternanza Scuola Lavoro se i docenti non sono preparati o se nel territorio di molte scuola ancora non esiste un settore produttivo capace di rispondere alle esigenze delle scuole”.

Proprio con lo scopo di risolvere questo tipo di problemi nasce TuttoAlternanza.it, presentata dallo stesso Vinciguerra nel corso del convegno a Montecitorio. TuttoAlternanza è portale che offre soluzioni innovative e di qualità per ASL e che collabora con l’Università IUL, promossa da INDIRE.

Tra le soluzioni proposte, TuttoAlternanza offre agli studenti una grande novità, la possibilità di vivere una vera esperienza di giornalismo. Insieme ai loro “colleghi” studenti di tutta Italia, verranno guidati dalla redazione di Tuttoscuola grazie al progetto GIORNALISTI IN ALTERNANZAOgni classe diventerà per alcune settimane una redazione locale di Tuttoscuola, in contatto con quella centrale di Roma, e sarà parte di una squadra che realizzerà un’importante inchiesta giornalistica sul campo, sia a livello nazionale, sia sulla realtà del proprio territorio (che presenterà localmente). La prima indagine riguarderà la diversità nella scuola italiana (religiosa, etnica, di genere, di abilità/dis-abilità, etc). Il progetto si rivolge agli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie superiori di tutti gli indirizzi. Particolarmente indicato per i Licei. I ragazzi parteciperanno a percorsi ASL di 70 ore, che verranno certificate.

Vuoi saperne di più su GIORNALISTI IN ALTERNANZA? Clicca qui

Tuttoalternanza.it è un’iniziativa che viene incontro in maniera efficace alle esigenze delle scuole”  ha dichiarato Elena Centemero. “L’Alternanza Scuola Lavoro è sempre stata centrale nelle scelte politiche di Forza Italia – ha poi aggiunto –  Oggi, al secondo anno di attuazione delle nuove norme, è necessario valutare cosa ha funzionato e cosa no dopo la ‘Buona Scuola’, nella consapevolezza che le finalità e gli obiettivi dell’Alternanza non possono essere gli stessi per tutte le scuole superiori. Va valorizzata la funzione orientativa dei percorsi di Alternanza. E nel nostro programma prevederemo l’implementazione del modello duale, sulla base dell’esperienza lombarda, per l’istruzione e la formazione professionale. È necessario far coincidere le necessità del mondo del lavoro con la formazione offerta a scuola, per questo Forza Italia è pronta ad ascoltare le proposte delle scuole e delle imprese”.

Giornata nazionale del Braille, studenti realizzano mappa tattile in Alternanza Scuola Lavoro

Braille

Dalla Redazione di I.Ri.Fo.R:

Braillando insieme” è il titolo dell’innovativo progetto che, per questo anno scolastico, grazie al metodo di lettura e scrittura Braille, sta impegnando gli studenti della classe IV H del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania in un’esperienza davvero “inclusiva” di Alternanza Scuola Lavoro, presso il locale Polo Tattile Multimediale.

Infatti, sfruttando al meglio il nuovissimo “Piano Triennale di Formazione obbligatorio”, la Dirigente del Galilei di Catania Gabriella Chisari ha deciso di scommettere sulla promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con BES e DSA, individuandola “tra le priorità strategiche da far acquisire ai docenti del suo Liceo, mediante apposite iniziative formative già avviate nel corrente anno scolastico. Al riguardo  – ha detto la Dirigente – il Collegio docenti dell’Istituto etneo ha ritenuto opportunamente che anche la nuova pratica dell’Alternanza Scuola Lavoro, introdotta nel sistema formativo ed educativo italiano dalla Buona Scuola potesse davvero aiutare il “Galileo Galilei” a raggiungere il “nobile” scopo di promuovere un modello di scuola più inclusiva e di qualità. Lo scorso anno scolastico e cioè all’inizio della sperimentazione anche nei Licei della nuova attività didattico-professionalizzante”dell’A.S.L. (Alternanza Scuola Lavoro), la scuola catanese nutriva qualche perplessità circa un’immediata e proficua attuazione di tale pratica ma, dopo aver riscontrato e sperimentato concretamente le tante opportunità formative e professionali svolte dagli allievi delle sue Terze classi, si è dovuta ricredere, trovando invece nell’Alternanza grandi vantaggi perché unisce il sapere e il saper fare, la conoscenza e la competenza, costituendo quindi un’occasione di arricchimento e di crescita formativa anche per i suoi alunni/studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento. Infatti, secondo quanto rappresentato in sede di incontri collegiali dai docenti del Liceo catanese, grazie alle competenze chiave acquisite durante il percorso di alternanza scuola-lavoro, gli studenti con BES e DSA dell’Istituto stanno guadagnando tanta autostima e autonomia personale e, fatto non secondario, stanno apprendendo più velocemente ed efficacemente anche i contenuti didattici dell’insegnamento curricolare”.

Corroborato da tali positive e costruttive esperienze, per quest’anno scolastico il Liceo Galilei di Catania ha puntato con determinazione ancora maggiore al potenziamento delle attività di Alternanza Scuola Lavoro. Infatti, tra terze e quarte, il numero delle classi coinvolte in progetti di Alternanza è salito a ben 29, per circa 800 alunni. Per tutti la scuola etnea ha attivato diversi percorsi in convenzione con enti, associazioni e istituzioni quali: il Comune di Catania e l’Ufficio del Turismo, il Comune di Acicastello (Ct), il Parco dell’Etna, l’IBAM (Istituto Beni Archeologici e monumentali)-CNR di Catania, l’Area Marina Protetta di Acitrezza (Ct), l’Associazione Diplomatici, la Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali, l’Università di Catania con diversi Dipartimenti, l’INFN (Istituto Nazionale di fisica nucleare), l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e naturalmente il di cui sopra Polo Tattile Multimediale-Stamperia Regionale Braille di Catania.

Il progetto di Alternanza Scuola Lavoro “Braillando insieme” è stato elaborato in linea con le direttive ministeriali e con l’atto di indirizzo dell’Istituto e prevede la realizzazione di una forma di apprendimento basato sul lavoro di alta qualità secondo quanto indicato nella strategia “Europa 2020” per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, in quanto la domanda di abilità e competenze di livello sempre più alto impone al sistema di istruzione di innalzare gli standard di qualità e il livello dei risultati di apprendimento per rispondere adeguatamente al bisogno di competenze e di inclusione socio-lavorativa di tutti e di ciascuno. Il progetto ha preso avvio alla fine di novembre 2016 e si chiuderà il 26 maggio 2017. L’obiettivo che si propone di perseguire il Liceo Galilei di Catania, insieme agli amici del Polo Tattile è quello di far realizzare ai 25 studenti della IV H dell’Istituto una “mappa tattile” della scuola e di far produrre in Braille, in Large-print (a caratteri ingranditi) ed in formato digitale alcuni capitoli tratti da diverse opere del grande scienziato Galileo Galilei.

Di qui, l’idea di costituire uno staff operativo di classe, coordinato dal tutor interno, il prof. Gianluca Rapisarda, che in Alternanza presso la Stamperia Regionale Braille di Catania ed il suo Polo tattile multimediale, supervisionato dal tutor aziendale, il dott. Pino Nobile, apprenda e sperimenti il “mestiere” della scrittura in Braille ed in Large-print, della realizzazione di testi digitali in formato accessibile e della produzione grafica multisensoriale, anche in 3D. Un ulteriore scopo del progetto è far sì che l’esperienza di scrittura dell’articolo di giornale e del saggio breve, prevista dalla normativa relativa  alla prima prova dell’esame di stato, possa caratterizzarsi come esperienza situata in un contesto autentico ed “inclusivo”, attraverso la loro trascrizione in Braille, in testo ingrandito ed elettronico. Si tratta, pertanto, di un’opportunità didattica concreta e coinvolgente che  serve ad avvicinare gli studenti al futuro professionale, ma non solo.

Infatti, il principale auspicio della preside del Liceo etneo Gabriella Chisari è che la ”mappa tattile” ed i testi in braille, large-print ed in formato elettronico realizzati dagli alunni del “ Galileo Galilei” di Catania possano fungere da “strumento” di integrazione e da occasione di stimolo, all’interno della scuola, del dibattito sui “civilissimi” temi dell’inclusione, dell’uso delle nuove tecnologie digitali accessibili e della progettazione” for all”.

Dunque, l’Alternanza Scuola Lavoro può e deve contribuire a porre le basi per una società migliore ed a misura di “tutti e di ciascuno”.

Toccafondi: Alternanza Scuola Lavoro antidoto alla disoccupazione

Gabriele Toccafondi

Il 40% di disoccupazione giovanile è un dato eccezionale. Ma il mondo del lavoro ci dice da alcuni anni che i ragazzi sono deboli in competenze: l’unico antidoto è l’Alternanza Scuola Lavoro“. Lo ha detto il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi, intervenuto a Firenze alla presentazione di un progetto cui partecipano  Teatro della Pergola e Gallerie degli Uffizi.

I ragazzi si presentano al termine del loro percorso scolastico o universitario senza o quasi senza competenze reali, già in essere“, ha detto il sottosegretario. “Ma noi abbiamo invertito questa rotta: la scuola torna ad essere anche luogo del saper fare oltre che della conoscenza in se’, con l’Alternanza Scuola Lavoro e i post diplomi professionalizzanti con percorsi biennali o triennali studiati insieme tra istituzioni scolastiche e accademiche ed imprese“. Tra un anno, sottolinea Toccafondi, “avremo un milione di ragazzi in Alternanza (uno e mezzo a regime, ndr): da sola la scuola non può farcela a dare a tutti occasioni per farsi competenze, per questo lanciamo un appello alle imprese perché si aprano su questo fronte ancora di più ai giovani“.

Una prospettiva ravvicinata e impegnativa per tutti, scuole e imprese. Ed è proprio per facilitare il dialogo e la collaborazione tra scuole e imprese che Tuttoscuola ha lanciato insieme a CivicaMente il portale TuttoAlternanza.it. Il portale offre attività di Alternanza Scuola Lavoro (ASL) come la formazione e TeleStage “Giornalisti in Alternanza”, una piattaforma di interfaccia Scuola – Azienda e tutto ciò che c’è da sapere sull’ASL.

Un incentivo alle aziende che accolgono l’alternanza scuola-lavoro

Un incentivo alle aziende

La nuova alternanza scuola-lavoro prevista dalla legge 107/15 trova inspiegabilmente resistenze in ambienti della sinistra sindacale e studentesca che paventano – per giustificare la loro opposizione ideologica – lo sfruttamento dei ragazzi da parte delle aziende.

Oltre al fatto che la nuova alternanza si apre anche a settori pubblici al di fuori delle tradizionali attività produttive delle aziende, proprio queste ultime – anche quando siano venute a conoscenza di questa possibilità – sembrano in molti casi piuttosto restie a farsi carico di questo rapporto con le scuole che, forse, considerano un impaccio organizzativo e un ostacolo all’efficienza produttiva.

Forse con l’obiettivo di superare diffidenze e resistenze del mondo del lavoro e indurre molte aziende ad aprirsi all’alternanza, la legge di stabilità 2017 ha previsto all’art. 42 un esonero contributivo per tre anni nei confronti di datori di lavoro privati  che assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro pari almeno al 30 per cento delle ore di alternanza previste dalla legge 107.

L’esonero contributivo si applica, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, anche a studenti che hanno svolto, presso il medesimo datore di lavoro, periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato in alta formazione.

La spesa prevista è di 7,4 milioni di euro per il 2017, di 40,8 milioni per il 2018, di 86,9 milioni per il 2019, e così via per gli anni futuri. L’Inps è incaricata del monitoraggio dell’iniziativa.

Oltre a favorire la disponibilità dei privati verso l’alternanza, l’incentivo è anche finalizzato a favorire l’occupazione giovanile.

Giannini a Coldiretti: alternanza opportunità straordinaria

Alternanza opportunità straordinaria

L’alternanza scuola-lavoro è “un’opportunità straordinaria colta quest’anno da 630mila ragazzi. È un mondo che si è messo in movimento, un mondo che ha capito il patrimonio straordinario che c’è nel talento dei giovani. E in tre anni arriveremo a 1,5 milioni di ragazzi coinvolti”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenuta il 17 novembre alla premiazione degli Oscar Green dei giovani imprenditori Coldiretti.

“Si tratta – ha sottolineato il ministro – di una generazione che, grazie ai programmi di alternanza scuola-lavoro, sarà pronta, nell’arco di cinque anni quindi, alla flessibilità e alla cultura del rischio di impresa, che è stato finora un tabù in Italia, e in generale all’autoimprenditorialità”.

La “scuola – ha poi detto il ministro – non deve avere più barriere tra licei e istituti tecnici. Oggi serve una scuola che insegni a imparare. Una scuola che valorizzi l’interdisciplinarietà, la flessibilità nei programmi educativi a partire dalle classi della primaria. Bisogna essere pronti ad anticipare i cambiamenti e la scuola deve far vedere – ha concluso Giannini – anche cosa c’è fuori dalla finestra della classe. Da qui il valore dell’alternanza scuola-lavoro e della simultaneità dei processi formativi”.

 

Se a vincere si è in tre: i ragazzi, il terzo settore, la società

Terzo settore

Se ben strutturata, la proposta di realizzare l’alternanza anche in contesti legati al terzo settore può rivelarsi altrettanto utile delle esperienze in azienda.

A cosa serve l’alternanza scuola lavoro (ASL)? A trovare aziende disponibili ad accogliere studenti volenterosi? Ad aumentare i posti di lavoro? Probabilmente non solo a questo. L’esperienza dell’ASL è un’opportunità di crescita personale, finalmente concreta in un sistema scolastico troppo spesso ingessato, che mette lo studente al centro di percorsi formativi all’interno del mondo reale. Il cuore di questa esperienza è dunque legato alla dimensione di crescita e protagonismo degli studenti, in termini di responsabilità, di accoglienza, di sviluppo delle competenze trasversali.

Questo perché probabilmente saranno pochi gli studenti che troveranno lavoro appena terminata la scuola, ma senz’altro saranno in molti a beneficiare del fatto di aver imparato l’importanza della puntualità, di saper comunicare in maniera efficace, di sviluppare capacità di problemsolving, etc. Tutte queste competenze saranno sviluppate in contesti efficaci e che siano in grado di garantire offerte di qualità ai ragazzi e questo potrà avvenire, ci auguriamo, in azienda, così come in parrocchia e nel mondo del no profit, perché non è la struttura, ma la qualità delle relazioni che la caratterizzano, che potranno fare la differenza.

Esistono esperienze di alternanza che possono risultare maggiormente significative perché oltre ad accompagnare lo sviluppo degli studenti hanno anche un ritorno in termini di cittadinanza, contribuendo a prendersi cura di situazioni di fragilità, insomma con benefici anche per chi riceve il frutto del lavoro dei ragazzi.

Il mondo del volontariato ha molto da dare in termini di professionalità e competenze ma ha anche molto da ricevere in forma di energie fresche e positività che gli studenti possono offrire: l’ASL può contribuire a far incontrare questi due bisogni con benefici sociali rilevanti.

 

Alternanza scuola-lavoro: l’Inail fornisce chiarimenti sull’assicurazione degli studenti

Assicurazione degli studenti

Il Miur ha pubblicato la circolare n.44 con la quale l’INAIL ha fornito chiarimenti sulla copertura assicurativa degli studenti impegnati in attività di alternanza scuola-lavoro.

L’Inail precisa innanzitutto che gli studenti delle scuole o istituti di istruzione di qualsiasi ordine e grado, anche privati, comprese le Università, sono assicurati obbligatoriamente presso l’Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, esclusivamente per gli infortuni che accadono nel corso delle suddette attività, in quanto la loro assicurazione, a differenza di quella propria dei lavoratori dipendenti e retribuiti, è limitata allo specifico rischio per il quale sono assicurati.

In particolare, gli studenti sono assicurati soltanto se svolgono esperienze tecnico – scientifiche, esercitazioni pratiche e di lavoro; attività di educazione fisica nella scuola secondaria; attività di scienze motorie e sportive, nonché attività di alfabetizzazione informatica e di apprendimento di lingue straniere con l’ausilio di laboratori nella scuola primaria e secondaria; viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo.

Sono coperti da assicurazione gli infortuni in itinere occorsi nel tragitto scuola-sede di attività dell’alternanza, ma non quelli dall’abitazione alla scuola.

L’Inail precisa la modalità dell’indennizzabilità degli eventi occorsi agli studenti impegnati in attività di alternanza scuola-lavoro, distinguendo tra eventi verificatisi nell’ambito scolastico vero e proprio ed eventi occorsi durante i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro nel corso dello svolgimento delle specifiche attività previste dal progetto di alternanza scuola-lavoro.

Inoltre l’istituto ha precisato che tutti gli infortuni occorsi in “ambiente di lavoro, sono indennizzabili, chiarendo che per “ambiente di lavoro” si intende non solo lo stabilimento aziendale, bensì anche un eventuale cantiere all’aperto o un luogo pubblico, purché in essi si svolga un progetto di alternanza scuola-lavoro e l’attività ivi svolta.

Infine, l’Inail ha chiarito i termini delle prestazioni nei confronti degli studenti in alternanza, tra cui:

  • prestazioni economiche: indennizzo del danno biologico in capitale per menomazioni integrità psicofisica pari o superiori al 6% e rendita per menomazioni di grado superiore al 16%;
  • assegno per l’assistenza personale continuativa; integrazione della rendita; rimborso spese per farmaci e rimborso viaggio e soggiorno per cure termali e soggiorni climatici;
  • prestazioni sanitarie: prime cure ambulatoriali e accertamenti medico-legali;
  • prestazioni protesiche con fornitura di protesi, ortesi e ausili;
  • prestazioni riabilitative.

Compete al dirigente scolastico presentare denuncia di infortunio all’Inail.

Poletti, l’alternanza integra il curriculum

L'alternanza integra il curriculum

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un incontro svoltosi presso l’industria dolciaria Condorelli a Belpasso (Catania) il 17 novembre, ha rilasciato una dichiarazione sulla tematica dell’alternanza scuola-lavoro.

È uno strumento importante – ha detto il ministro – perché i giovani conoscono se stessi e migliorano quel tipo di competenze che non ti vengono insegnate dentro il curriculum. A scuola non ti insegnano le relazioni, né a risolvere un problema. È uno strumento che cambia la relazione tra il sistema formativo e l’impresa e aiuta a fare passare l’idea che si impara studiando e che si impara facendo”.

Lombardia: studiare in azienda, lavorare a scuola

Studiare in azienda, lavorare a scuola

È stato presentato a Milano lo scorso 18 novembre nell’auditorium di Assolombardia, con l’intervento del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e dell’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Valentina Aprea, il volume “Studiare in azienda, lavorare a scuola” (edito da GueriniNext) scritto da Stefano Cianciotta, ricercatore ed editorialista economico, in collaborazione con la stessa Aprea e con prefazione di Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda.

L’originale formula adottata nel libro – il cui titolo richiama concettualmente il modello della flippedclassroom (classe capovolta), che rovescia il rapporto tra apprendimento teorico e suo svolgimento operativo – è quella dell’intreccio tra l’analisi della tematica, affidata a Cianciotta, e la valutazione delle sue ricadute dal punto di vista politico e operativo, esposta da Aprea in ampi commenti che seguono ciascuno dei quattro capitoli nei quali il volume è suddiviso (L’Italia, la Lombardia e la nuova rivoluzione industriale; A scuola per lavorare; L’Europa dell’innovazione; Il futuro è duale).

Il modello analizzato e proposto alle altre Regioni come prototipo replicabile, è quello realizzato in Lombardia con l’apprendistato di primo e di terzo livello, che interessa attualmente 2.600 giovani, che lavorano e studiano grazie al ‘sistema duale’ introdotto da una legge regionale lombarda, che ha preceduto il Decreto legislativo n. 81/2015 (Jobs Act).

Con il sistema duale abbiamo registrato che molte imprese si sono affidate all’apprendistato non solo per far lavorare i giovani ma anche per consentire loro di incontrare il lavoro formativo”, ha detto Aprea, che ha sottolineato il carattere di best practice a livello europeo del modello di apprendistato lombardo.

 

Mattarella, alternanza aiuta a testare le attitudini

L'alternanza aiuta a testare le attitudini

Nella transizione verso l’economia digitale, il sistema scolastico e universitario svolge un ruolo di primo piano tramite l’offerta di percorsi formativi tecnologici, con competenze trasversali relative ad altre discipline, che possono facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro. Anche l’alternanza scuola-lavoro può aiutare i ragazzi a testare le proprie attitudini e avvicinarsi alle realtà del mondo produttivo”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in occasione della 23esima Giornata Orientagiovani (10 novembre), incentrata sui temi della quarta rivoluzione industriale e delle competenze necessarie per fronteggiare le sfide poste dalle nuove tecnologie.

In un contesto di rapide trasformazioni dell’economia e della società – prosegue il Capo dello Stato – sono particolarmente benvenute le occasioni per aumentare la consapevolezza e le capacità di scelta dei giovani per sviluppare il proprio potenziale e cogliere al meglio le opportunità”.

Una preparazione solida e multidisciplinare accresce le capacità dei giovani per svolgere un ruolo da protagonisti nei cambiamenti che abbiamo di fronte. Con questo auspicio – conclude il messaggio – rivolgo un caloroso augurio in particolare agli studenti, che sono certo sapranno rispondere con creatività, entusiasmo e responsabilità agli spunti offerti”.

La scuola paritaria lombarda corre

La scuola paritaria lombarda corre

Nel convegno “Alternanza Scuola–Lavoro. La legge, gli strumenti e le best practice delle scuole paritarie in Lombardia”, davanti a numerosi studenti, sono state presentate esperienze di livello, nonostante Suor Anna Monia Alfieri, presidente di Fidae Lombardia, abbia rivelato con rammarico che alcune scuole contattate avessero declinato l’invito “per timore di essere copiate”.

Un atteggiamento miope, che è stato stigmatizzato dai presenti, convinti che solo se cresceranno e si diffonderanno le migliori iniziative si potrà elevare il livello qualitativo di tutto il sistema educativo italiano (che, tra l’altro, è proprio ciò al quale vuole contribuire Tuttoscuola, che se lo è posto come missione), e di ciò beneficeranno gli studenti, le famiglie, e di conseguenza anche le scuole e chi ci lavora.

Nessun timore di essere copiati in quello che fanno, ma anzi orgoglio e desiderio di essere imitati in quanto riconoscimento del buon lavoro fatto, ha mostrato il Gruppo Foppa, rappresentato dall’amministratore delegato Giovanni Lodrini e da Anna Paterlini, vice Preside del Liceo Artistico Foppa e dell’Istituto Piamarta, una realtà bresciana in costante crescita, con esperienze pionieristiche nel campo dell’alternanza, che copre l’intera filiera formativa, dai nidi d’infanzia agli ITS e all’educazione per adulti. Negli anni sono entrati in contatto con ben 3 mila aziende, al punto da dedicare all’ASL un ufficio con 5 persone e un dirigente. Per Lodrini la chiave di tutto è “l’integrazione con il territorio, e l’alternanza è stata fondamentale per accreditarsi con le aziende, le famiglie, le istituzioni. I ragazzi mettono il naso nel mondo vero e tornano a scuola diversi e più motivati”.

Molto interessanti anche le esperienze di ASL presentate dall’Istituto Gonzaga di Milano, dall’Istituto Maddalena di Canossa di Monza e Collegio Gallio di Como.

Suor Alfieri in conclusione ha ricordato come nell’ultimo triennio hanno chiuso ben 580 scuole paritarie, il 4,3% delle 13.487 funzionanti nel 2012-13. Un situazione insostenibile che limita l’effettiva libertà di scelta educativa. Ha invitato i giovani a ribellarsi a questa situazione che ne limita le opportunità, perché oggi solo chi è ricco può frequentare istituti scolastici di eccellenza. “L’Italia è al 47esimo posto al mondo in termini di libertà di scelta educativa (ricerca Fondazione NovaeTerrae). A Mosca si può scegliere a parità di condizioni e in Italia no? Eppure con l’introduzione del costo standard di sostenibilità per allievo si potrebbe arrivare a risparmiare fino a 17 miliardi l’anno”. E poi, l’affondo: “se non sapremo porci dalla parte dello Stato di diritto, arriveremo ad avere una buona scuola statale, ma unica (e quindi di regime). Ragazzi, ribellatevi”.

Alternanza scuola-lavoro, i fattori di successo

I fattori di successo

Ci sono alcune condizioni che vanno rispettate affinché i percorsi di alternanza scuola-lavoro si trasformino in quelle situazioni “win-win”, dove tutte le parti coinvolte ne traggono un beneficio.

Le scuole non possono essere lasciate sole nel gestire la generalizzazione dei percorsi. Le aziende hanno bisogno di un supporto per interfacciarsi in maniera strutturata con il mondo della scuola. Gli studenti non possono essere “spediti” nelle strutture ospitanti come pacchi postali, senza un adeguato accompagnamento.

Per mettere a frutto al meglio l’esperienza, i ragazzi devono arrivare preparati all’ingresso nella realtà lavorativa, acquisire le conoscenze teoriche di alcune competenze (soft skills) che poi potranno sviluppare efficacemente in quel contesto, in modo da poter capitalizzare l’esperienza. Mandarli in un’azienda, in uno studio professionale, in un museo senza alcuna preparazione aumenta di molto il rischio che l’esperienza vada pressoché sprecata. Come in tutte le cose, vanno create le condizioni per il successo.

Se ne è discusso il 5 novembre a Milano nel convegno “ALTERNANZA SCUOLA–LAVORO. La legge, gli strumenti e le best practice delle scuole paritarie in Lombardia”, organizzato dalla Fidae Lombardia.

Valentina Aprea, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, ha spiegato che nei prossimi cinque anni l’evoluzione del lavoro sarà legata a fattori tecnologici (Industria 4.0), demografici e socio-economici che porteranno alla perdita di 7 milioni di posti di lavoro in ambito Manifatturiero, Amministrazione e Produzione, mentre si creeranno 2 milioni di nuovi posti di lavoro nei campi del Management, ICT, Operations, con un saldo negativo a livello globale di -5 milioni di posti di lavoro. “In ragione della continua evoluzione delle competenze, le skills del futuro non si possono apprendere soltanto in aula, occorre imparare lavorando”, ha detto Aprea. Per questo motivo “mandiamo i ragazzi a scuola di futuro nei centri scientifici più avanzati della Lombardia”, specializzandoli nelle discipline cosiddette STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). “I concorrenti globali – ha affermato l’assessore lombardo – si sono già attrezzati: in India e in Cina i giovani a 20 anni già progettano il futuro. Noi dobbiamo ‘scongelare’ i nostri ragazzi tra i 20 e i 30 anni. Non si può più aspettare la laurea e il master per fare esperienze e misurarsi con il mondo: quando terminano di studiare, i posti loro offerti sono il più delle volte poco gratificanti e poco remunerati”. Riflessioni che hanno trovato il consenso di Carlo Barberis, presidente di Expotraining, la fiera della formazione, del lavoro e della sicurezza, che ha sottolineato come i docenti referenti ASL e i docenti tutor non devono essere messi nella condizione di fare una sorta di telemarketing alla ricerca di aziende ed enti disponibili ad accogliere gli studenti. È necessario un contesto strutturato che consenta alle scuole e alle strutture ospitanti di incontrarsi e di interfacciarsi in maniera efficiente e tracciabile.

Il convegno è stato moderato dal direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra, che ha preannunciato l’imminente lancio di un portale interamente dedicato al mondo dell’alternanza scuola-lavoro, con numerosi servizi a favore di scuole e strutture ospitanti rivolti proprio a risolvere i punti sollevati.

Alternanza scuola-lavoro in parrocchia. Perché no?

Alternanza scuola-lavoro in parrocchia

Le scuole secondarie superiori, pur concentrate in questa fase iniziale del nuovo anno scolastico nella soluzione delle non semplici questioni organizzative e didattiche connesse all’attuazione della ‘Buona Scuola’ in materia di nomine e trasferimenti degli insegnanti, sono in fermento anche sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro, che giungendo al secondo anno di realizzazione ha raddoppiato il fabbisogno di ore da realizzare in alternanza, coinvolgendo quest’anno obbligatoriamente i ragazzi sia del terzo sia del quarto anno, nella generalità dei casi fuori della scuola e fuori del normale orario scolastico.

Nella ricerca di interlocutori disponibili sono state prese in considerazione, come d’altra parte la legge consente di fare, anche attività di volontariato, nelle quali sono attive da tempo non poche parrocchie.

La cosa è stata giudicata “un fatto gravissimo” da Camilla Scarpa, coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi dell’Emilia-Romagna, che ha appreso “con sconcerto la notizia secondo cui alcuni studenti dell’Istituto scientifico Fermi siano stati mandati a svolgere le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro presso le parrocchie della diocesi”. Il motivo dello sconcerto? “Chiediamo diritti, tutele, formazione, sicurezza e ci danno un posto in parrocchia. È una situazione inaccettabile”, ha dichiarato senza esitazioni Scarpa, ma non ha spiegato perché.

Ha provato a farlo il coordinatore nazionale della Rete, Giammarco Manfreda, che però ne fa una questione di metodo più che di merito, limitandosi a denunciare il fatto che “dopo più di un anno dall’introduzione dell’Alternanza obbligatoria in tutte le scuole superiori manchi ancora una Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti in Alternanza che regolamenti le tutele e i diritti degli studenti che compiono questi percorsi”.

La Rete degli Studenti Medi, insieme alla Cgil e alla Fondazione Di Vittorio, hanno presentato comunque i dati del monitoraggio del primo anno di alternanza scuola lavoro in una conferenza stampa svoltasi il 18 ottobre, nello stesso giorno in cui al Miur è stata presentata un’ampia gamma di esperienze realizzate dalle scuole alla presenza di una cospicua rappresentanza di aziende coinvolte. Poco valorizzato il volontariato, e in generale le attività riconducibili al ‘terzo settore’ e al non profit, che però fanno sempre più parte della nuova geografia delle professioni, e in molti casi attraggono e rimotivano i giovani, oltre che determinare un significativo ampliamento del mercato del lavoro.

Le competenze che si possono acquisire nelle esperienze di alternanza realizzate nel volontariato, in particolate le soft skills (capacità di collaborare, flessibilità organizzativa, problemsolving, capacità comunicative: le cosiddette competenze personali e trasversali) sono tra le più richieste anche dalle aziende che operano nei settori della produzione di beni e servizi. E che male c’è se si acquisiscono in parrocchia?

Alternanza scuola-lavoro: tutti i numeri del Miur

Tutti i numeri del Miur

Nell’anno scolastico 2015/2016 652.641 studenti delle scuole secondarie di II grado hanno partecipato a percorsi di alternanza Scuola-Lavoro a fronte dei 273.000 dell’anno 2014/2015, segnando un +139% di ragazzi interessati. In particolare, sono 455.062 gli studenti delle classi terze, quelli coinvolti per primi dall’obbligo previsto dalla legge ‘Buona Scuola’, che ha introdotto un numero di ore minimo da effettuare – 200 nell’ultimo triennio dei licei e 400 nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali – e uno stanziamento di 100 milioni all’anno per questo capitolo.

Dei 455.062 ragazzi delle terze, il 50% sono studenti che frequentano indirizzi liceali, in cui si registra un vero e proprio boom di partecipazione all’alternanza, diventata obbligatoria. Questi i principali dati emersi dal monitoraggio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca presentato il 18 ottobre dal Ministro Stefania Giannini, insieme al lancio del programma “I Campioni dell’Alternanza”, che coinvolge un gruppo di 16 organizzazioni – aziende grandi e medie e Ordini professionali, poco Terzo settore – nel racconto e nella diffusione dell’alternanza attraverso progetti di qualità: Accenture, Bosch, Consiglio Nazionale Forense, COOP, Dallara, ENI, Fondo Ambiente Italiano, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane e Zara per un totale di circa 27.000 posizioni di alternanza messe a disposizione per questo anno scolastico solo da questi partner. Posizioni che verranno incrementate per il prossimo triennio.

“I numeri del primo anno di attuazione dell’obbligo di alternanza previsto dalla Buona Scuola sono incoraggianti e importanti. Nelle classi terze, quelle direttamente coinvolte dalla riforma, ha partecipato il 90% degli studenti previsti”, ha dichiarato il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. “Con la riforma abbiamo portato l’alternanza fuori dalla sperimentazione, trasformandola in una pratica strutturale per migliorare l’occupabilità dei nostri giovani e contrastare la disoccupazione e il fenomeno dei Neet. Dopo un primo anno di grande dinamismo, in cui non sono mancate le difficoltà tipiche delle fasi di attuazione, ora dobbiamo lavorare tutti insieme, come sistema Paese, per innalzare sempre di più i livelli di qualità dei percorsi attivati. Lo faremo – ha proseguito il Ministro – a partire da iniziative come quella che lanciamo oggi, ‘I Campioni dell’Alternanza’. Forniremo poi agli studenti, alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, gli strumenti necessari per conoscere meglio i loro diritti e doveri, per incrociare le necessità delle scuole con le offerte di istituzioni e aziende pronte ad ospitare studenti, per dare ai nostri docenti le competenze necessarie per gestire questi processi”.

Nell’anno scolastico 2014/2015, prima dell’obbligatorietà, gli studenti coinvolti erano 273.000 e il 54% delle scuole faceva alternanza. Nell’anno scolastico 2015/2016 hanno partecipato 652.641 ragazzi, con un incremento del 139%. Le scuole che hanno fatto alternanza sono passate dal 54% al 96%. I percorsi di alternanza attivi sono passati da 11.585 a 29.437 (+154%). Le strutture ospitanti sono state 149.795 (+41%). Dove hanno fatto alternanza gli studenti? Soprattutto in imprese (36,1% dei casi), a scuola con l’impresa simulata o svolgendo attività interne, ad esempio nelle biblioteche (12,4%), nelle Pubbliche Amministrazioni (8,5%), nel settore No Profit (7,6%) e per la restante percentuale in studi professionali, ordini, associazioni di categoria.

In particolare, guardando alle sole classi terze, quelle che rientrano nell’obbligo previsto dalla legge, hanno svolto attività in alternanza 455.062 studenti su 502.275 iscritti in terza (il 90,6% del totale). Nell’anno 14/15 gli studenti di terza in alternanza erano stati 89.752 (17%).

Entro la fine dell’anno sarà pronta la Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti in alternanza e presto sarà attivata la Cabina di Regia MIUR-Lavoro, per un maggiore coordinamento sui temi dell’alternanza e dell’apprendistato. È inoltre stato attivato il sito dell’alternanza Scuola-Lavoro, un portale Miur dedicato a famiglie, studenti, scuole e partner dell’alternanza dove si potranno trovare informazioni, dati e buone pratiche (www.istruzione.it/alternanza).

A disposizione delle scuole c’è poi il Registro Nazionale dell’Alternanza Scuola-Lavoro. La piattaforma sviluppata da Unioncamere e collegata al Registro delle Imprese che permette di individuare posizioni disponibili di alternanza e contattare le strutture ospitanti. Ad oggi (metà ottobre) sono iscritte oltre 7 tra imprese, pubbliche amministrazioni, ordini e organizzazioni no-profit che offrono oltre 7.000 posizioni.

Uno specifico capitolo del Piano Nazionale di Formazione Docenti è dedicato all’alternanza con circa 6 mln per la formazione in tutte le scuole superiori (2.741) e il coinvolgimento di 35.000 tra dirigenti scolastici e docenti. Saranno inoltre previsti incentivi per le aziende che assumono studenti che hanno fatto alternanza. Il Ministero ha già stipulato 40 Protocolli nazionali, altre 70 partnership sono state attivate a livello locale.

Alternanza scuola-lavoro, nel 2015 ha risposto 1 impresa su 10

1 impresa su dieci

Le imprese che, nel 2015, si sono rese disponibili ad accogliere gli studenti coinvolti nell’alternanza scuola-lavoro sono state una su dieci (ottobre 2016). Lo ha indicato Unioncamere, che ha tratto il dato dal ‘Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro’ istituito presso il sistema delle Camere di commercio.

Secondo lo studio le imprese disposte ad accogliere i ragazzi possono aumentare del 10% nel 2016, così come gli studenti coinvolti.

Non sono stati forniti peraltro, almeno per ora, dati disaggregati, relativi – per esempio – alla dimensione delle imprese che accolgono studenti. Le imprese in Italia sono circa 4 milioni e mezzo, ma il 95% di esse è costituito da microimprese, con meno di 10 dipendenti. Sarebbe interessante sapere quante di esse si sono iscritte al Registro nazionale.

Progetto Miur-Federmeccanica: 500 imprese metalmeccaniche formeranno 5000 studenti

Imprese metalmeccaniche

Da settembre 2016 oltre 500 imprese metalmeccaniche aprono le porte a 5.000 studenti di istituti tecnici e professionali per offrire un percorso di formazione “on the job” nell’anno scolastico 2016-2017.

Lo prevede il progetto-pilota Traineeship, nato da un Protocollo sottoscritto da Miur e Federmeccanica e avviato con la collaborazione di Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione, Ricerca Educativa).

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Enel assume 140 studenti in apprendistato

Enel assume 140 studenti in apprendistato

Sono 140 i giovani delle scuole secondarie superiori che Enel intende assumere con contratto di apprendistato per l’anno 2016-2017.Si tratta di studenti del quarto e quinto anno di sette Istituti tecnici industriali, situati in sette diverse regioni italiane, che alterneranno così la scuola con periodi di formazione teorica e pratica in azienda.

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Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Iscrizione gratuita per le imprese

Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro

Il portale www.scuolalavoro.registroimprese.it – la cui realizzazione è stata affidata al sistema delle Camere di commercio ed è gestito da InfoCamere – è ormai una realtà pienamente operativa. Le iscrizioni sono aumentate anche a seguito della eliminazione dell’imposta di bollo di 90 euro inizialmente prevista a carico delle imprese per iscriversi nel Registro: ora avviene tutto on online e in modo gratuito.

Nel Registro, consultabile gratuitamente, sono elencate le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza. Per ciascuna impresa o ente il registro riporta il numero massimo degli studenti ammissibili nonché i periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza.

La piattaforma di Infocamere permette di adempiere le procedure previste per l’iscrizione al Registro, che richiedono la firma digitale del Legale Rappresentante o di un suo delegato, anche attraverso l’uso di guide diversificate per argomento.

La notizia della gratuità dell’iscrizione è stata positivamente commentata dal sottosegretario al Miur

Gabriele Toccafondi, che ha invitato tutte le aziende ad iscriversi, anche se non hanno l’obbligo di farlo,“perché il Registro rappresenta il canale privilegiato per le scuole nel cercare imprese con cui dialogare per l’alternanza scuola-lavoro”.

Alternanza scuola-lavoro: una crescita impetuosa

scuola-lavoro

L’alternanza scuola-lavoro (ASL) si diffonde a macchia d’olio nel triennio delle scuole secondarie superiori italiane, per ora in modo piuttosto disordinato e disomogeneo sul territorio. Secondo i dati del Ministero dell’istruzione, nello scorso anno scolastico ben 652 mila studenti di quasi 5 mila scuole (il 96% del totale delle scuole interessate) sono stati coinvolti in percorsi di ASL, con un incremento del 139% rispetto all’anno precedente. Il panorama però è variegato. C’è chi sta interpretando l’obbligatorietà dei percorsi da 200 ore (licei) e 400 ore (tecnici e professionali) come un adempimento al quale ottemperare svogliatamente, e chi sta puntando molto su questa nuova metodologia didattica per la quale la riforma ha stanziato circa 100 milioni di euro l’anno (in realtà c’è stata una brutta sorpresa: il finanziamento medio per studente ricevuto poche settimane fa dalle scuole è sceso dai circa 77 euro dell’anno scorso a circa 59 euro).

Nuovi elementi propulsivi sosterranno la diffusione dell’alternanza nella scuola italiana, rendendola irreversibile: nel nuovo esame di maturità, secondo le indiscrezioni circolate, all’orale verrà presentato un progetto sviluppato in alternanza, che avrà un maggiore peso nell’attribuzione dei crediti formativi che concorrono alla valutazione di accesso all’esame. Inoltre la legge di stabilità all’esame del Parlamento prevede un importante incentivo occupazionale legato all’ASL: l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro che assumerà a tempo indeterminato “entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro pari almeno al 30 per cento delle ore di alternanza” (anche nei percorsi universitari). Analoga agevolazione è prevista per l’apprendistato. L’incentivo è per i datori di lavoro che possono risparmiare ma può anche creare per i ragazzi attraverso l’alternanza una futura opportunità occupazionale.

Del resto i giovani sono ormai in larga parte consapevoli dell’importanza di affacciarsi nel mondo del lavoro durante il periodo di studio. Secondo la recente ricerca dell’Istituto Toniolo intitolata “Giovani e soft skills tra scuola e lavoro”, svolta su un campione rappresentativo di giovani tra i 18 e i 23 anni, ben l’88,9% degli intervistati è convinto che fare un’esperienza di lavoro durante la scuola secondaria superiore sia molto utile per trovare lavoro al termine degli studi. Insomma avanti tutta con l’ASL, ma conta molto come la si fa.

Lombardia: nasce il primo
“Liceo Scientifico Artigianale”

Liceo Scientifico Artigianale

Sulla base di un protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e Cometa Formazione di Como ha preso avvio in via sperimentale, dal mese di settembre 2016, il “Liceo scientifico artigianale”, il primo Liceo scientifico delle Scienze applicate realizzato in alternanza scuola lavoro e in apprendistato.

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Alternanza scuola-lavoro anche con le Dimore storiche

Dimore storiche

Creare opportunità utili di apprendimento e crescita per gli studenti italiani condividendo l’esperienza di tutela e valorizzazione del sistema delle dimore storiche nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro: è questo uno dei principali obiettivi del protocollo d’Intesa fra il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione Dimore Storiche italiane, che rappresenta oltre 4.500 titolari di immobili storici vincolati presenti in tutta Italia.

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